Modem Libero: Il Diritto di Scegliere il proprio Modem Router

Modem Libero: Il Diritto di Scegliere il proprio Modem Router

Ogni uomo ha il Diritto di Scegliere.

Questo vale in ogni settore, in ogni momento, in qualsiasi condizione: si chiama libertà. In Italia sembra che non sia così nel settore delle Telecomunicazioni. Alcuni dei maggiori Internet Service Provider (ISP), cioè coloro che provvedono a fornire il collegamento a una rete internet pubblica, obbligano i loro clienti a mettere presso la loro sede, le loro case, un Router o un Modem di loro proprietà per far funzionare l’Adsl. Spesso NON sono neppure gratuiti ma vengono dati da questi gestori in Comodato d’Uso tramite un canone aggiuntivo. Inoltre vincolano il cliente a un contratto della durata di 12, 24 o addirittura a 48 mesi. Che nel mondo della tecnologia 4 anni sono un’eternità.

Esiste una Normativa Europea molto chiara:

"Gli utenti finali hanno il diritto di accedere a informazioni e contenuti e di diffonderli, nonché di utilizzare e fornire applicazioni e servizi e utilizzare apparecchiature terminali di loro scelta, indipendentemente dalla sede dell’utente finale o del fornitore o dalla localizzazione, dall’origine o dalla destinazione delle informazioni, dei contenuti, delle applicazioni o del servizio, tramite il servizio di accesso a Internet."

Trovate il testo completo della normativa europea qua.

Di fatto però questa normativa in Italia non è mai stata recepita. Il cliente spesso non è informato, viene realizzata della pubblicità ingannevole dove si parla del canone del servizio ma non viene citato il canone dell’apparato, gli ISP non ti permettono di cambiare l’apparato, al massimo devi fare un contratto nuovo con caratteristiche diverse pagando costi di disattivazione/riattivazione. E anche l’Agcom, che è l’ente incaricato dal governo affinché tale normativa venga messa in atto, tergiversa.

Questa cosa è gravissima.
Mi spiego meglio: è come se quando vi chiudete in casa le chiavi della porta non fossero vostre e altri potessero entrare quando gli pare, è come se viaggiaste su un’autostrada e non poteste usare la vostra auto, è come se ogni volta che voleste fare qualcosa, QUALSIASI COSA, doveste chiedere il permesso a qualcuno e che questo qualcuno può anche non darvelo, il permesso. Senza considerare che, sempre questo qualcuno, saprà tutto di voi.
Neanche negli scenari di fantascienza peggiori si era ipotizzato una simile realtà.

Io sono anni che vado in giro per l’Italia e durante le mie conferenze indico chiaramente che il VoIP, quello vero, quello non proprietario dei gestori, quello che c’è in tutto il resto del mondo NON deve avere il Router in comodato d’uso dal fornitore dell’Adsl. IL ROUTER DEVE ESSERE DI PROPRIETÀ DEL CLIENTE. Punto! Molti operatori inibiscono invece il traffico VoIP, mandano aggiornamenti non richiesti, chiudono le porte di accesso. Poi, la conseguenza è che la voce non va, internet è lento e i clienti sono esposti a rischi di attacchi informatici.

Cosa possiamo fare?

Prima di tutto firmare, condividere e diffondere la Petizione rivolta all’AGCOM ed ad altri 27 decisori, cioè enti o aziende che possono dire la loro sulla normativa: Trovate la Petizione qua!!!! Firmate!!!!!

Però indipendentemente da quello che sarà fatto in termini di normativa e di azioni per metterla in atto, già possiamo fare qualcosa:

  1. INFORMATEVI: quando fate un contratto leggete attentamente i termini e le condizioni che indicano le modalità di erogazione del servizio, non fatevi banalmente ingannare da pubblicità di mirabolanti mega.
  2. SCEGLIETE: un provider che dia la possibilità di installare presso casa vostra o la sede della vostra azienda una connettività senza apparati, o al massimo, come noi, che dia l’Opzione di farlo ma NON l’obbligo.
  3. SOTTOSCRIVETE: un contratto solo con operatori trasparenti. Normalmente, senza offesa per nessuno, questi sono Provider piccolini che a differenza dei grandi player del mercato hanno una cura diversa dei propri clienti.
  4. INSTALLATE IN AUTONOMIA: imparate a configurare da soli i vostri router/modem, non è difficile, ci sono tante guide su internet. In alternativa in Italia ci sono tantissime piccole, medie imprese o professionisti in gamba che non solo vi aiuteranno a farlo ma vi consiglieranno quale ADSL scegliere. Tutti i nostri partner ad esempio sono in grado di farlo.
  5. EDUCATE: se siete aziende di Informatica o operatori del settore Information, Comunication & Technology cercate di educare i vostri clienti a questa tematica, impeditegli di cadere in questi tranelli. Ma anche se siete utenti normali diffondere queste idee aiuterà altri a usare in maniera corretta il loro collegamento ad Internet.

OGNI UTENTE deve poter scegliere da solo o con l’aiuto di un consulente di fiducia il proprio Modem/Router. La libertà oggi passa anche da questo.

Simone Terreni – Mister VoIP

Potete approfondire l’argomento ai seguenti link:
http://www.dday.it/redazione/22545/modem-libero-in-italia
http://www.dday.it/redazione/22993/modem-libero-il-governo-da-ragione-agli-operatori-lutente-non-puo-cambiarlo-se-e-necessario-per-il-funzionamento-della-linea
https://www.tomshw.it/provider-non-dovrebbero-obbligarci-usare-loro-modem-82897
https://www.tomshw.it/liberta-modem-tutti-provider-non-possono-limitarci-83626

6 commenti su “Modem Libero: Il Diritto di Scegliere il proprio Modem Router”

  1. Condordo in pieno, è anni che penso a questa cosa ma nessuno si è mai mosso per dissuadere i grandi operatori a mettersi in riga… come al solito, Agcom fa rispettare solamente quello che è di suo interesse…

    Speriamo che si muova qualcosa con la petizione…

  2. Concordo pienamente, la libertà di scegliere è fondamentale. Sono assolutamente convinto che è importantissimo cercare di tenersi sotto il proprio controllo tutti i servizi hardware e software della propria azienda. Questo permette di non dovere sottostare a contratti troppo blindati. Oggi è facile appoggiarsi su servizi di terzi ma poi nel momento che vi è la necessità è difficile sganciarsi. Per non parlare di diservizi che non si possono risolvere indipendentemente proprio perché controllati da altre società

  3. Credo che i fornitori di servizi abbiano tutti gli interessi ad evitare questa proliferazione di apparati per mantenere il cliente e per poter distribuire tramite meri fattorini i propri servizi evitando di professionalizzare chi si debba occupare di questo.
    Il modem “aziendale”, si sposa con il VoIp che gli operatori rifilano agli ignari clienti senza neppure consultarli; in alternativa dovrebbero fornire i propri parametri di accesso agli utenti finali (che sono responsabili di cose di cui non vengono neppure messi a conoscenza) che non essendo in grado di gestirli sarebbero costretti a rivolgersi a personaggi (come me) che gli configurino una normale linea telefonica per la quale il secolo scorso bastavano un paio di fili…
    Però questo orwelliano controllo degli utenti da parte dei gestori lo trovo sempre pericoloso e alla fine i dati da sapere sono molto simili a quelli di una mail di accesso che ogniuno di noi ha in qualche modo dovuto configurare nella sua vita…
    Bella la campagna e Modem libero per tutti.

  4. Ciao Simone,
    mi trovi pienamente d’accordo da sempre!
    Ho sempre pensato che ogni utente Home o Business debba essere libero di scegliere il proprio modem e poterlo configurare nella maniera che ritiene più opportuna per la propria struttura.
    MODEM LIBERO!

  5. Caro Simone, mi è piaciuto molto questo articolo.
    La libertà è uno dei valori per me più importanti e da anni cerco sempre, quando è possibile, di utilizzare software ed hardware liberi.
    Aggiungere solo, per le stesse ragioni che hai citato anche tu, l’importanza di utilizzare un centralino libero invece di legarsi mani e piedi ad una soluzione proprietaria.
    Beppo Mazzucato

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