Venti domande a…Guido Vanni Olivetti

Venti domande a…Guido Vanni Olivetti

Un cognome che, come ci dice la storia, fa rima con calcolo, elettronica e innovazione, e una passione sfrenata per i fuochi d’artificio. Testardo, determinato e di una simpatia travolgente. L’ha sempre vinta lui, “capperi” – l’intercalare tipico del biellese ha contagiato anche me- E’ un entusiasta della vita, se la vive in piena libertà là sulla “sua” montagna, dalla quale scende come fosse un super eroe se a valle ci fosse bisogno del suo intervento. Eccome se ce n’è.  Sogna ancora, Guido Vanni Olivetti: alla soglia dei 70 anni pensa a quel giro nello spazio che non è ancora riuscito a fare. E’ un personaggio tutto da scoprire: abbiamo provato a farlo ospitandolo nel nostro angolo delle interviste. Il botta e risposta, oggi, è tutto per te Guido.

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  1. Chi era Guido da piccolo?

Il “Guido da molto piccolo” seguiva il nonno, che era architetto e scultore di arte funeraria e abitazioni particolari. Realizzava cappelle cimiteriali, chiese e santuari in giro per l’Italia settentrionale.  Andavo dietro a mio nonno materno, insomma, gli davo una mano come potevo.

 

2. E che uomo è diventato adesso?

Sono sempre stato molto introverso, fino al 2000, l’anno della svolta. Prima non avevo neppure il coraggio di presentarmi in giro, parlare con gli altri. Dopo il mio ingresso in Croce Rossa qualcosa è cambiato. Sono partito come un razzo, parlo con chiunque anche se con l’italiano ogni tanto inciampo un po’. Se oggi sono un buon comunicatore, comunque lo devo anche a Simone Terreni dal quale mi piace prendere spunto…

3. Quali erano le tue aspirazioni?

Ho sempre pensato “Un giorno avanti”, questo potrebbe essere il mio motto. Pensavo una cosa, e poi la vedevo realizzata dai grandi network. Non a caso sono uno dei fondatori della prima tv libera in italia nel biellese, nel ‘72. Il mio cervello vive proiettato al domani; questo è il segreto per mantenersi vivi ed eternamente giovani.

4. Come sei approdato al mondo dell’ICT?

Nel ‘95 mi sono guardato intorno e ho visto che si parlava di internet come un qualcosa di lontano, quasi irraggiungibile. Mi sono buttato e ho iniziato a fornire internet (con niente) a tutto il biellese quando bastava solo una piccola connessione telefonica.

5. Ricordi la prima volta che hai navigato in internet?

Ero a casa mia, allora erano poche le cose che si consultavano sul web, non c’era granchè da seguire: la Nasa, la Casa Bianca, stop.  A proposito di prime volte, ricordo come fosse ora quando mi telefonò la Sede regionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta per chiedermi una connessione. Era il ‘95:  posso dire con soddisfazione d’aver centrato l’obiettivo. Camminavo a un metro da terra.

6. E quando per la prima volta hai installato il VoIP? 

E’ un ricordo legato ad un mucchio di problemi (non era VoipVoice): chiedevo una cosa e passavano giorni prima che venisse risolta.

7. Come hai conosciuto VoipVoice?

L’ho scoperto tramite un vecchio rivenditore del Veneto: se hai problemi, parla con loro. Te li risolvono in un batter d’occhio”. E così è stato. Siamo partiti con piccole cose, ma il supporto è stato ottimo fin da subito. Incredibile: il sistema funzionava!

8. Chi è stato il primo cliente a cui hai istallato VoipVoice?

Mia moglie, in casa nostra. Quando devo fare un esperimento, passo sempre da lei. Prima di metterci la faccia coi clienti e di incasinarmi…

9. Una tua considerazione di quello che succederà nei prossimi cinque anni nell’ICT

Se mi guardo intorno penso che non so quanto il VoIP potrà andare avanti. Con whatsApp, i-phone e i-pad, vedo che tutto corre veloce e la telefonia fissa si perderà per strada mentre la rete mobile farà  passi da gigante.

10. Quando è nata la tua azienda?

Nel ’75 ed è rimasta aperta fino al 2000. Sono partito lavorando per altri però.  Il mio grande maestro è stato Siemens, dalla Germania.  Il mio primo ripetitore (nel ’64) doveva portare la Rai in un piccolo comune della Valle Antrona dove non si vedeva nulla, dove il sole va via a novembre per ritornare a marzo. Quello che mi dà soddisfazione a distanza di 50 anni, è l’aver realizzato impianti tv ancora funzionanti e attivi.

11. Cosa fa?

Adesso, pensionato da circa 3 anni collaboro con la Botany srl, un’azienda locale che fa internet e telefonia. Nonostante l’età, io sono il cervello!

12. Dove opera?

In tutto il Piemonte

13. Cosa fai nel tempo libero?

Quando il tempo è bello io son libero, e organizzo lunghe passeggiate in montagna. Lavorando con le funivie giro per i monti, se poi han bisogno di me mi chiamano e torno a valle. Altrimenti mi diletto tra foto,riprese video e il volontariato alla Croce Rossa. Tenermi a freno è difficile, mi è sempre piaciuto il gusto della libertà.

14. Una cosa indispensabile per te?

Avere un po’ di salute e di serenità. Non i soldi, quelli non fanno la felicità e non è un luogo comune.

15. Cosa ti rende felice?

Quando riesco a raggiungere un obiettivo, di qualsiasi tipo. Come quella volta che organizzammo la diretta per la Sede Regionale del Piemonte: era il 25 aprile, non c’ era segnale in quel posto. Ma io mi dissi: “si può fare”.  Il tecnico  mi dette fiducia e facemmo una diretta perfetta dalla cima del Monte Camino (il Voip più alto d’Italia a 2440 metri). Non importa cosa, che sia un montaggio video o una connessione internet non mi sono mai fermato davanti a nulla. Sono tenace e caparbio, lo so.

16. Cosa ti fa arrabbiare?

La falsità delle persone…e te ne accorgi lontano un chilometro quando qualcuno fa buon viso a cattivo gioco. Non sopporto chi tenta di rubare le mie idee: “copiate pure quello che faccio, tanto quello che c’è dentro alla mia testa non l’avrete mai”.  Vinco sempre e comunque io.

17. Ti saresti mai immaginato nel ruolo che ricopri oggi?

No, tribolavo molto all’inizio: non ero furbo. Oggi mi sento arrivato da qualche parte, ma non arrivato del tutto. Ci sono sempre le sfide di domani, quelle di dopodomani…

18. Dove ti vedi fra cinque anni?

Il mio calendario si ferma tra 3, vista l’età (69 portati splendidamente, aggiungiamo noi). Mi vedo sempre qui, indaffarato nell’inventarmi qualcosa di nuovo.

19. Cosa è per te il VoIP?

Significa avere i numeri che voglio, dove voglio e farci quello che voglio. Altro che mamma Telecom: il VoIP è libertà di movimento.

20. Un obiettivo che ti sei dato per questo 2016?

Vedere il campionato mondiale dei fuochi d’artificio che si terrà a fine giugno nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Sono un grande appassionato di spettacoli pirotecnici, li ho scoperti per caso nel 2000 e oggi non me ne perdo uno. Me li sono goduti rischiando il vento, la grandine ma ne è sempre valsa la pena. Tra gli obiettivi più concreti? L’intenzione di portare ancora internet ad alta capacità laddove nessuno dei grandi è in grado (solo perché non conviene, ovvio!). 

Un medley, un misto di sensazioni, un miscuglio di emozioni diverse. Vita. Guido ha scelto il meglio degli Abba come colonna sonora alla sua intervista, “perchè al gruppo ci sono affezionato, di loro mi piace tutto” mi ha confessato con un pizzico di nostalgia per gli anni ’70. Anzi no, niente nostalgia. E’ uno che sta sempre un passo avanti lui. Il video è un concentrato di energia che rispecchia perfettamente il Guido che ho conosciuto io giusto il tempo di una chiacchierata. Quella stessa energia che gli auguro di cuore possa fargli compagnia per altri 100 anni ancora.

-Intervista a cura di Ylenia Cecchetti-

Guido Olivetti <http://www.bolisa.net/> è un Rivenditore Certificato VoipVoice Professor. Opera nella provincia di Biella e questi sono i suoi contatti:
Guido Olivetti
Botany (Professor)
voipvoice@gvobox.it
0159555444
3489026670
www.bolisa.net<http://www.bolisa.net/>
Via San Pietro, 25

3878Candelo (Biella)

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